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ASIA PENSIONATI

 

INPDAP - Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica Circolare n. 19 - Roma 1 giugno 2005 OGGETTO: Gestione delle attività pensionistiche del personale del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
1. PREMESSA

L’articolo 2, comma 1, della legge 8 agosto 1995, n. 335, ha istituito presso l’INPDAP, a decorrere dal 1° gennaio 1996, la gestione dei trattamenti pensionistici ai dipendenti delle Amministrazioni statali.

Rientra nella predetta gestione anche il personale del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Nell’intesa in corso di definizione tra il Ministero della Giustizia e l’INPDAP, si conviene che, a partire dal 1° ottobre 2005, l’Istituto assuma le competenze in tema di liquidazione dei trattamenti pensionistici del personale iscritto alla Cassa Trattamenti Pensionistici Stato decorrenti dalla predetta data, nonché la definizione delle domande di riscatto, prosecuzione volontaria, ricongiunzione, computo e sistemazione contributiva per le istanze presentate dalla medesima data del 1°ottobre 2005.                                                  LEGGI LA CIRCOLARE

 

Pensioni: una proposta bi-partisan per incentivare allungamento età lavorativa

E' stato presentato in Senato un disegno di legge che propone di incentivare l'allungamento dell'età lavorativa. La proposta è bi-partisan e mira ad aumentare il tasso di occupazione nella fascia di età compresa tra i 60 e i 75 anni attraverso la riduzione di oneri contributivi a carico del datore di lavoro e l'offerta al lavoratore della possibilita' di avere un vantaggio economico maggiore rispetto a quello che avrebbe andando in pensione subito. In un'intervista a Labitalia il senatore Ichino spiega che questo "E' un modo per innescare un gioco a somma positiva un gioco in cui tutti hanno dei vantaggi, se decidono di beneficiarne: i lavoratori perche' guadagnano di piu' continuando a lavorare che andando subito in pensione, le aziende perche' hanno uno sconto sul costo del lavoro e la collettivita' perche' l'erario ha un debito pensionistico un po' piu' basso da ripianare''. La proposta di legge interessa circa 7 milioni di persone di età compresa tra i 65 e i 75 anni, anche se non appare del tutto chiaro come si possano creare maggiori vantaggi economici effettivi per tutti (rispetto al sistema pensionistico attuale) se l'obiettivo è quello di ridurre la spesa pubblica. In ogni caso è previsto un periodo sperimentale della durata di tre anni. Il problema della necessità di aumentare l'età del pensionamento appare legato all'aumento della speranza di vita, all'invecchiamento della popolazione e al calo demografico. Nella sua intervista Ichino spiega che ''Il contributo del 60enne o del 65enne al ciclo produttivo e' un contributo sovente molto diverso da quello che puo' dare un giovane, perche' e' un contributo fatto di esperienza, di memoria storica dell'azienda, di equilibrio, di capacita' di far fronte agli imprevisti. Spesso, privandosi dell'apporto del sessantenne, l'azienda perde qualcosa che il giovane non puo' dare. Bisogna promuovere una cultura del lavoro nuova: l'azienda deve imparare a essere piu' flessibile in relazione alle esigenze del lavoratore anziano, accettando, ad esempio, la riduzione dell'orario, in funzione di una transizione graduale al pensionamento pieno''. Si tratterebbe in sostanza di un cambiamento culturale: ''Dobbiamo entrare nell'ordine di idee di cambiare la nostra cultura - continua Ichino - e considerare che piu' a lungo si puo' lavorare, meglio e' per tutti'' e ''la prosecuzione del rapporto di lavoro puo' anche essere una prosecuzione a tempo parziale, perche' il tempo pieno e' solo una delle tante forme possibili di organizzazione del lavoro''.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 Ultima news 5 settembre 2007

Ad ottobre arriva la "quattordicesima" per le penisioni minime

Il Ministro del Lavoro ha annunciato che ad Ottobre, unitamente alla pensione, più di 3 milioni di pensionati riceveranno una somma aggiuntiva ovvero la quattordicesima, prevista dalla Legge 127/2007,stabilita a seguito della concertazione tra Governo e Parti Sociali.
In questi giorni l'INPS sta inviando a ciascun pensionato una lettera con l’indicazione precisa dell'importo per il 2007, insieme a un riassunto dei requisiti necessari.
Ai pensionati di cui l'INPS non conosce i redditi, verrà inviata una lettera con allegato un modulo per dichiarare i loro redditi che dovranno far pervenire all'Istituto (anche attraverso i CAF e i professionisti abilitati).
La somma complessiva destinata ai pensionati è di circa € 926 milioni, mentre l'importo medio della "quattordicesima" è di € 301,70.

 

 

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